Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): sintomi, diagnosi e soluzioni
Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): sintomi, cause, diagnosi e cure per gestire irregolarità mestruali, infertilità e complicanze metaboliche
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una delle condizioni endocrine e ginecologiche più comuni tra le donne in età fertile. Si tratta di una sindrome complessa che può influenzare non solo la regolarità del ciclo mestruale e la fertilità, ma anche il metabolismo e il benessere generale. Acne, irsutismo, difficoltà a perdere peso e cicli irregolari sono solo alcuni dei sintomi che possono destare sospetto.
Comprendere che cos’è la PCOS, quali sono le sue cause, come riconoscerla e quali percorsi di cura intraprendere è fondamentale per affrontarla con consapevolezza e serenità. In questo articolo analizziamo cause, sintomi, diagnosi, complicanze e possibili trattamenti della sindrome dell’ovaio policistico, con un focus anche sulla gravidanza nelle donne che ne soffrono.
- Che cos’è la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)?
- Ovaio policistico e sindrome dell’ovaio policistico: quali differenze?
- Cause della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
- Segni e sintomi della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
- Disturbi associati e complicanze della PCOS
- PCOS e gravidanza: cosa bisogna sapere
- FAQ PCOS: le risposte alle domande più frequenti
Che cos’è la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)?
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), conosciuta anche come sindrome di Stein-Leventhal, è una delle condizioni ginecologiche ed endocrinologiche più diffuse tra le donne in età fertile. Si tratta di una sindrome complessa che può coinvolgere diversi aspetti della salute femminile: ciclo mestruale, equilibrio ormonale e metabolismo.
La PCOS si caratterizza principalmente per:
- irregolarità del ciclo mestruale (cicli irregolari o amenorrea, cioè assenza di mestruazioni);
- alterazioni ormonali, con aumento della produzione di ormoni androgeni (iperandrogenismo);
- alterazioni metaboliche, spesso associate a sovrappeso o lieve obesità (anche se la PCOS può manifestarsi anche in donne normopeso).
Le ovaie delle donne con PCOS possono presentare numerose piccole cisti follicolari, che in alcuni casi determinano un aumento del volume ovarico. Questa condizione comporta anovulazione, cioè la mancata ovulazione, che può causare difficoltà nel concepimento.
L’iperandrogenismo porta inoltre alla comparsa di segni clinici caratteristici, come:
- irsutismo (aumento della peluria in zone tipicamente maschili, come viso e torace);
- acne persistente;
- talvolta
caduta dei capelli di tipo androgenetico.
Ovaio policistico e sindrome dell’ovaio policistico: quali differenze?
I termini ovaio policistico (PCO), policistosi ovarica e sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) vengono spesso usati come sinonimi, ma in realtà si riferiscono a condizioni diverse.
- Ovaio policistico (PCO)
È una condizione ecografica, in cui una o entrambe le ovaie presentano numerose piccole cisti follicolari. Non sempre questa situazione è patologica: può essere del tutto asintomatica e non richiedere alcun trattamento. Solo quando si associa a irregolarità del ciclo, anovulazione o infertilità, l’ovaio policistico assume rilevanza clinica.
- Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
È una vera e propria sindrome clinica, caratterizzata da un insieme di sintomi e alterazioni endocrine. Secondo i criteri diagnostici del 2003 (criteri di Rotterdam), per porre diagnosi di PCOS devono essere presenti almeno due tra i seguenti elementi:
- Irregolarità del ciclo mestruale riconducibili ad anovulazione cronica;
- Iperandrogenismo, clinico (irsutismo, acne) o biochimico (alti livelli di androgeni nel sangue);
- Presenza di ovaie policistiche all’ecografia.
Questo significa che la
presenza di ovaio policistico non è sufficiente per diagnosticare la PCOS e, viceversa, la PCOS può essere presente anche senza cisti visibili alle ecografie.
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Cause della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
Le cause precise della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) non sono ancora del tutto conosciute, ma si ritiene che l’insorgenza della malattia abbia un’origine multifattoriale, cioè determinata da più elementi che interagiscono tra loro.
I principali fattori che possono contribuire allo sviluppo della PCOS sono:
- Familiarità e predisposizione genetica: avere parenti con PCOS o altri disturbi endocrini può aumentare il rischio.
- Squilibri ormonali: nelle donne con PCOS si osserva un’eccessiva produzione di androgeni (ormoni sessuali maschili), responsabile di molti sintomi tipici come acne, irsutismo e irregolarità mestruali.
- Fattori metabolici: la resistenza all’insulina e l’iperinsulinemia giocano un ruolo importante, favorendo l’aumento degli androgeni.
- Sovrappeso e obesità: non sono sempre presenti, ma possono aggravare il quadro clinico e peggiorare i sintomi.
In sintesi, la PCOS nasce da un delicato intreccio di fattori genetici, ormonali e metabolici, che rendono la diagnosi e la gestione personalizzata fondamentali per ogni paziente.
Segni e sintomi della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
La PCOS si presenta in modo molto variabile: i sintomi possono cambiare da donna a donna, sia per tipologia che per intensità, e non sempre corrispondono ai dati che emergono dagli esami di laboratorio.
Nella maggior parte dei casi, i primi segni compaiono già in età adolescenziale, con l’inizio dei cicli mestruali. In altre situazioni, invece, la sindrome può manifestarsi più tardi, anche in età adulta.
I sintomi più comuni includono:
- Irregolarità del ciclo mestruale: cicli anovulatori, assenza di mestruazioni (amenorrea), cicli distanziati (oligomenorrea) o, al contrario, mestruazioni molto abbondanti;
- Irsutismo: crescita eccessiva di peli in aree tipicamente maschili come viso, torace, addome o cosce;
- Acne, che può variare da lieve a severa, spesso associata a seborrea;
- Alopecia androgenetica: perdita dei capelli o stempiatura;
- Difficoltà a perdere peso, aumento di peso o obesità lieve;
- Capelli grassi;
- Infertilità: molte donne con PCOS hanno problemi di ovulazione, che possono ridurre la fertilità. Tuttavia, la PCOS non esclude la possibilità di rimanere incinta: con i giusti trattamenti e un supporto specialistico è possibile affrontare con successo anche questo aspetto.
Altri sintomi della PCOS
Oltre alle alterazioni mestruali, all’irsutismo, all’acne e ai problemi di fertilità, la sindrome dell’ovaio policistico può associarsi anche ad altri disturbi, legati soprattutto alla resistenza insulinica e agli squilibri metabolici.
L’insulino-resistenza è molto frequente nelle donne con PCOS: spesso è collegata all’obesità, ma può manifestarsi anche in donne normopeso. Questo squilibrio può contribuire all’aumento di peso e al rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Tra i sintomi e segni meno comuni ma comunque possibili troviamo:
- Virilizzazione (comparsa di caratteristiche tipicamente maschili, in forme rare e più gravi di PCOS);
- Acanthosis nigricans: ispessimento e scurimento della pelle in alcune pieghe cutanee (collo, ascelle, inguine, ombelico), legato alla resistenza insulinica; la cute appare più scura, vellutata e rugosa;
- Affaticamento persistente;
- Disturbi del sonno;
- Cefalee ricorrenti.
La PCOS è quindi una condizione complessa che può influenzare diversi aspetti della salute femminile, motivo per cui richiede sempre un approccio personalizzato e multidisciplinare.
Disturbi associati e complicanze della PCOS
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) non è solo un disturbo ginecologico, ma una condizione complessa che può influenzare diversi aspetti della salute generale. Oltre alla frequente insulino-resistenza, le donne con PCOS presentano un rischio maggiore di sviluppare altre patologie e complicanze nel corso della vita.
Tra le principali condizioni associate troviamo:
- Apnee ostruttive del sonno, spesso legate al sovrappeso;
- Sindrome metabolica, un insieme di fattori di rischio (obesità addominale, ipertensione, alterazioni lipidiche e glicemiche);
- Diabete mellito di tipo 2, favorito dalla resistenza insulinica;
- Patologie cardiovascolari, come ipertensione e iperlipidemia;
- Obesità o difficoltà a perdere peso;
- Disturbi dell’umore, con una maggiore predisposizione a ansia e depressione;
- Iperplasia endometriale, ovvero un ispessimento anomalo del rivestimento interno dell’utero, legato all’irregolarità del ciclo mestruale.
La gestione della PCOS, quindi, non riguarda solo la fertilità o i sintomi ginecologici, ma rappresenta un vero e proprio
percorso di prevenzione a lungo termine, volto a ridurre il rischio di complicanze metaboliche e cardiovascolari.
PCOS e gravidanza: cosa bisogna sapere
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) può rendere più difficile il concepimento a causa dell’anovulazione e delle irregolarità ormonali, ma ciò non significa che una gravidanza sia impossibile.
Quando una donna con PCOS desidera avere un bambino, il ginecologo può indirizzarla verso percorsi specifici di fertilità o a specialisti dedicati, che valuteranno caso per caso i trattamenti più adeguati per favorire l’ovulazione e aumentare le possibilità di concepimento.
Tuttavia, è importante che le pazienti siano informate anche sui rischi aumentati durante la gravidanza. Le donne con PCOS, infatti, presentano una maggiore probabilità di sviluppare complicanze come:
- diabete gestazionale;
- preeclampsia (ipertensione in gravidanza associata a rischio per mamma e bambino);
- parto pretermine;
- aborti spontanei.
Per questo motivo, la gestione della gravidanza nelle donne con PCOS richiede un
monitoraggio accurato e personalizzato, che consenta di prevenire e trattare tempestivamente eventuali complicazioni.
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Oltre a essere un controllo diagnostico, la prima visita ginecologica svolge un ruolo essenziale nella prevenzione: in questa occasione la nostra Ginecologa Dott.ssa Dalpiaz può proporre esami di screening come il Pap test, fondamentale per individuare precocemente eventuali anomalie o tumori femminili.

FAQ PCOS: le risposte alle domande più frequenti
La
sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione complessa che può generare molti dubbi: dalle differenze con l’ovaio policistico semplice, ai sintomi, fino alla gravidanza e ai rischi associati. Per aiutarti a fare chiarezza, ecco le
risposte alle domande più frequenti che le pazienti pongono su questa sindrome.
Qual è la differenza tra ovaio policistico e PCOS?
L’ovaio policistico (PCO) è una condizione ecografica, in cui le ovaie presentano numerose piccole cisti ma senza sintomi rilevanti. La PCOS, invece, è una vera e propria sindrome clinica, che comporta alterazioni ormonali, metaboliche e mestruali. Per la diagnosi di PCOS devono essere presenti almeno due dei criteri stabiliti dalla comunità scientifica: irregolarità mestruali, segni di iperandrogenismo o ovaie policistiche.
Quali sono le cause della PCOS?
Le cause non sono ancora del tutto note, ma la PCOS ha un’origine multifattoriale: predisposizione genetica, squilibri ormonali (eccesso di androgeni), resistenza insulinica e fattori metabolici come sovrappeso e obesità.
Quali sono i sintomi più comuni della PCOS?
I sintomi possono variare da donna a donna, ma i più frequenti sono: cicli mestruali irregolari o assenti, acne, irsutismo (aumento della peluria), perdita di capelli, difficoltà a perdere peso, infertilità. In alcuni casi possono comparire anche affaticamento, disturbi del sonno, mal di testa e ispessimento della pelle (acanthosis nigricans).
La PCOS causa infertilità?
La PCOS può rendere difficile il concepimento a causa dell’anovulazione, ma non impedisce una gravidanza. Con terapie mirate e il supporto di specialisti della fertilità, molte donne con PCOS riescono a portare a termine una gestazione.
Quali sono le complicanze a lungo termine della PCOS?
Oltre ai sintomi ginecologici, la PCOS può aumentare il rischio di diabete di tipo 2, sindrome metabolica, ipertensione, iperlipidemia, malattie cardiovascolari, obesità, apnee notturne, disturbi dell’umore e iperplasia endometriale.
Come si fa la diagnosi di PCOS?
La diagnosi si basa sulla valutazione clinica e su alcuni esami specifici: visita ginecologica, ecografia ovarica e analisi del sangue per controllare i livelli ormonali. Vengono inoltre applicati i criteri di Rotterdam, che richiedono la presenza di almeno due segni tra irregolarità mestruali, iperandrogenismo e ovaie policistiche.
Come si cura la PCOS?
Non esiste una cura definitiva, ma la PCOS può essere gestita con successo. I trattamenti comprendono: cambiamenti nello stile di vita (alimentazione equilibrata e attività fisica), farmaci per regolare il ciclo mestruale e ridurre l’iperandrogenismo, terapie per favorire l’ovulazione in caso di infertilità. In presenza di insulino-resistenza possono essere prescritti farmaci specifici come la metformina.
Quali rischi ci sono in gravidanza con PCOS?
Le donne con PCOS hanno un rischio maggiore di sviluppare diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e aborti spontanei. Per questo è importante un monitoraggio attento e personalizzato durante tutta la gravidanza.
La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione che richiede un approccio multidisciplinare: dall’endocrinologo per la gestione degli squilibri ormonali, al ginecologo per la salute riproduttiva e la fertilità.
Presso gli Ambulatori Oxilab di Villafranca, il Prof. Paolo Moghetti (endocrinologo) e la Dott.ssa Cristia Dalpiaz (ginecologa) accompagnano le pazienti in un percorso di diagnosi e cura personalizzato, con attenzione clinica e supporto umano.
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